PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
Rural Social ACT è co-finanziato dall’Unione Europea e si inserisce nel Piano Triennale di Contrasto al Caporalato, in attuazione alla legge 199/2016.
Contro i fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento in agricoltura, il progetto promuove un modello di agricoltura sostenibile sul piano ambientale, sociale e umano. Parte dall’esperienza dell’Agricoltura Sociale per offrire un modello di sviluppo territoriale sostenibile, inclusivo e di qualità. Mette insieme una rete di attori trasversali e complementari per competenze e saperi – trenta partner tra consorzi, cooperative e associazioni, oltre a numerosi enti e organizzazioni – operanti in 12 regioni italiane.
Il fenomeno del caporalato
Lo sfruttamento lavorativo nel comparto agricolo
Il termine “caporalato” fa riferimento al sistema illecito d’intermediazione del lavoro agricolo da parte di intermediari illegali (caporali) che arruolano la manodopera, sottoposta a condizioni di sfruttamento. Tra gli indici di sfruttamento indicati dal legislatore: una retribuzione palesemente difforme dai contratti collettivi di lavoro; una reiterata violazione della normativa relativa agli orari di lavoro; violazioni delle norme in materia di sicurezza e igiene sul luogo di lavoro; la sottoposizione del lavoratore a condizioni di lavoro, a metodi di sorveglianza o a situazioni alloggiative degradanti.
Il Piano Triennale
di Contrasto al Caporalato
(2020-2022)
Il Piano Triennale 2020-2022 sviluppa la strategia nazionale di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura. È frutto della concertazione tra diversi attori istituzionali e del confronto tra rappresentanti del settore agricolo e del Terzo settore.
Il Piano attiva varie linee di intervento, in un disegno unitario basato su un modello di collaborazione interistituzionale, fondato sulla legalità, la dignità del lavoro e il potenziamento degli investimenti nelle filiere agroalimentari.
Gli obiettivi di progetto
Insieme per un’agricoltura libera e solidale
Un impegno condiviso, frutto di politiche comuni e della collaborazione tra i diversi attori, per contrastare i fenomeni di lavoro nero, caporalato e agromafie, concentrandosi sulla promozione del lavoro agricolo di qualità.
Supportare l’emersione e l’inclusione attiva
Favoriamo, attraverso sportelli e unità mobili, l’emersione e la presa in carico integrata delle persone vittime dello sfruttamento lavorativo.
Costruire una solida infrastruttura
Partiamo da una rete solida di collaborazioni stabili tra gli attori che concorrono ai processi di inclusione lavorativa dei migranti nel settore agricolo. Da qui possiamo collocare azioni efficaci e consolidare, replicare e potenziare le buone prassi di Agricoltura Sociale.
Mostrare alternative concrete e possibili
Promuoviamo modelli virtuosi e pratiche leali che non prevedono alcuno sfruttamento, per favorire la diffusione di modelli vincenti di agricoltura, capaci di unire sostenibilità economica e legalità, sviluppo di filiere etiche e nuove, innovative forme di distribuzione.
Valorizzare l’imprenditoria illuminata
Diamo il giusto riconoscimento agli imprenditori illuminati e civili che si sono fatti carico di una parte di responsabilità sociale garantendo un lavoro giusto, dignitoso e dall’elevato impatto sociale.
Coinvolgere l’opinione pubblica
Facciamo crescere la consapevolezza dell’importanza delle scelte di acquisto del singolo per contrastare lo sfruttamento lavorativo e per rafforzare reti e filiere agroalimentari etiche, controllate e che promuovono il lavoro giusto e dignitoso per tutti ed una economia sociale ed inclusiva.
Agenda 2030
Un impegno concreto per il lavoro e il nostro Pianeta
Rural Social ACT aderisce ai principi dell’Agenda 2030, con particolare attenzione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile incentrati sulla qualità del lavoro e sul rispetto del nostro Pianeta, grazie alla collaborazione tra le parti.