Lunedì 12 Giugno h. 15:30
Roma Scout Center – Largo dello Scautismo 1, Roma
Per partecipare è necessaria l’iscrizione al seguente form https://forms.gle/CookJ2Y94A6RoYHX8
Uno degli obiettivi del progetto Rural Social Act è stato il coinvolgimento dell’opinione pubblica per far crescere la consapevolezza dell’importanza delle scelte di acquisto del singolo per contrastare lo sfruttamento lavorativo e per rafforzare reti e filiere agroalimentari etiche, controllate e che promuovono il lavoro giusto e dignitoso per tutti ed una economia sociale ed inclusiva.
Il nome stesso del progetto, gioco tra la parola inglese ACT e l’acronimo A.C.T (Aiutali a Casa Tua) stressa l’importanza delle scelte del singolo per favorire o meno lo sviluppo di economie di territorio sane e l’importanza della co-responsabilità collettiva.
Il progetto ha dimostrato come una più fruttuosa azione di contrasto potrebbe scaturire da un maggior coinvolgimento locale di Enti Pubblici, sindacati, Ong e consumatori. Il principale strumento di prevenzione rimane però la vigilanza degli enti coordinati dall’Inl (con personale in aumento di 2.560 unità) che si muove all’insegna del “Più ispezioni, meno lavoro nero. Meno lavoro nero, meno concorrenza sleale”, i cui esiti dovrebbero confluire entro il 2022 in un’unica Banca dati nazionale.
Dipenderà da estensione, continuità e incisività dei loro controlli l’effetto deterrente della Clausola di Condizionalità Sociale di recente inclusa nella strumentazione d’intervento del Piano della Politica Agricola Comune (PAC). A partire dal 2023 la sua applicazione consentirà di sospendere, fino a sopprimere, l’erogazione degli aiuti europei alle aziende agricole che violano i diritti e gli obblighi dei contratti collettivi e della legislazione del lavoro.
Resta cruciale il ruolo etico dei cittadini-consumatori. Quest’ultimi con le loro scelte d’acquisto, quel “voto col portafoglio”, dovrebbero preferire i prodotti delle aziende virtuose che operano in regime di legalità e aderiscono alla Rete di lavoro agricolo di qualità o praticano modelli di agricoltura inclusiva e sociale. La sistematica combinazione di attività pubbliche di contrasto sempre più decentrate e mirate e di comportamenti collaborativi individuali sempre più attenti al rispetto dei diritti umani e della dignità delle persone, appare la strategia più realistica per una progressiva emarginazione di un fenomeno ripugnante, incompatibile con una società civile.